Baltic song and dance celebrations

Inscribed in 2008 on the Representative List of the ICH

I canti e le danze sono scrigno e vetrina per la tradizione della regione baltica per l’arte popolare performativa; questa espressione culturale culmina in festival di grande rilievo organizzati ogni cinque anni in Estonia e Lettonia ed ogni quattro in Lituania.Questi grandi eventi, che si svolgono per diversi giorni, raggruppano ben oltre 40.000 tra cantanti e ballerini. Per la maggior parte, i partecipanti appartengono a cori amatoriali e gruppi di danza.I loro repertori riflettono la vasta gamma di tradizioni musicali negli Stati baltici, dai più antichi canti popolari alle composizioni contemporanee. Diretti da direttori di coro professionisti, direttori di banda e coreografi di danza, molti cantanti e ballerini mantengono viva la tradizione durante tutto l’anno nei centri comunitari e nelle istituzioni culturali locali. Cori e gruppi musicali sono stati istituzionalizzati in Estonia durante il XVIII secolo. Successivamente, il canto corale si diffuse in tutte le aree rurali e urbane, stimolato dalla crescente popolarità della musica corale, da varie società di canto e dai festival di canto in Europa occidentale. Le Celebrazioni della Canzone e della Danza del Baltico furono inizialmente organizzate in Estonia nel 1869 e in Lettonia nel 1873. La Lituania ha ospitato la sua prima celebrazione nel 1924. Una volta che gli Stati baltici ottennero l’indipendenza dalla Russia dopo la prima guerra mondiale, le celebrazioni acquisirono una popolarità diffusa come mezzo per affermare l’identità culturale baltica. Nei tre paesi sono stati costruiti appositi locali speciali e festival per ospitare gli eventi. Dopo la riconquista dell’indipendenza nel 1991, gli Stati baltici hanno intrapreso varie misure per garantire la protezione di questa tradizione, ma i grandi cambiamenti economici e sociali in atto nella regione sollevano spesso serie preoccupazioni per il futuro di tali tradizioni. Le principali minacce di oggi derivano dall’esodo rurale e dalla conseguente disgregazione dei gruppi amatoriali locali.